Considerati da molti una alternativa comoda e sostanzialmente a basso prezzo del “formaggio vero” i formaggini sono estremamente diffusi ancora oggi, tra l’altro in varie forme, spesso legate a particolari forme e brand di prodotti caseari, in grado di svilupparsi in una quantità di elementi considerevoli. Ma mangiare formaggini fa male alla salute?
E’ una domanda che lecitamente possono porsi parecchi consumatori, soprattutto all’interno di piatti particolari oppure anche consumati a mo di snack, proprio come sostituti dei formaggi più specifici e riconosciuti come tali. Essendo un prodotto tendenzialmente lavorato di un ambito casearo, il formaggino può considerasi “figlio” del XX secolo. Ma quali effetti provoca sulla salute?
Il formaggino nella quotidianità
Non è sempre facilissimo identificare l’origine diretta del formaggino, ma in Italia si possono trovare tracce di prodotti del generi già verso la metà dello scorso secolo con una grande diffusione in particolare dagli anni 50 e 60, diventando spesso anche parte di reclame diversificate in tutti gli ambiti pubblicitari, a partire dallo storico Carosello, fino alle pubblicità moderne.
Viene oramai considerato alla stregua di un prodotto se non proprio nocivo quantomeno non propriamente adatto al consumo giornaliero o quantomeno frequente, a causa di alcuni elementi come i vari conservanti, addensanti fino a coloranti che in realtà sono meno diffusi rispetto al passato. Tutti questi sono stati o sono effettivamente usati anche per mantenere un livello di conservazione adeguato.
Fanno male?
Non è però “tutto da buttare”, anche i formaggini contengono i principali elementi del formaggio come molte proteine del latte, vari sali minerali (naturalmente spicca il calcio su tutti), che però sono naturalmente contrastati dai polifosfati che inibiscono l’assorbimento di questi ultimi. Inoltre molto spesso abbonda il sodio sotto forma di sale.
- Il formaggino quindi va considerato un alimento “sopportabile” per la salute solo se consumato in quantità saltuaria
- Questo a causa del contenuto del già citato sodio che fa aumentare la pressione e causa nel tempo delle problematiche cardiovascolari
- Inoltre la presenza di conservanti come quello definito spesso E250, possono ridurre la capacità digestiva
Insomma è un elemento che spesso viene genericamente considerato negativo, ma naturalemente non è sempre così con tutti: scegliendo delle varianti di maggior qualità possiamo anche consumarlo più volte in una settimana seppur in quantità moderate, portando quindi l’organismo a svilupparsi in modo effettivo e reagire di conseguenza, portandosi in una condizione di “svantaggio”.
Meno consigliabili le varianti del formaggino che sono costituite da tanti scarti del formaggio (nella lavorazione possono essere mescolati varie tipologie anche per tenere bassi i prezzi). Attenzione anche al sale, che spesso è superiore ai 3-4 grammi per 100 di prodotto, condizione da limitare soprattutto se soffriamo di pressione arteriosa tendenzialmente elevata.